La seconda ondata delle console

Il successo di Atari fu tale che nel giro di pochissimo tempo incominciarono ad essere disponibili i primi concorrenti: Philips con il G7000, GCE con il Vectrex -la prima console con monitor incorporato (monocromatico ma i giochi erano venduti con delle pellicole trasparenti colorate da applicare al monitor) e grafica vettoriale-, Mattel con l’Intellivision (ovvero Intelligent Television).

Quest’ultima aveva caratteristiche tecniche decisamente superiori al VCS 2600 ed un joystick a disco veramente rivoluzionario. La disponibilità dei giochi non era numericamente paragonabile a quelli disponibili per le console Atari, ma la qualità era veramente alta. Sicuramente ricorderete la serie sportiva con un calcio ed un basket stupendamente realizzati.
Quello che caratterizzò l’Intellivision fu però la disponibilità di periferiche con le quali il sistema si evolveva migliorando le caratteristiche di partenza: il primo modulo ad essere disponibile fu l’Intellivoice con il quale si aggiungeva la sintesi vocale ai giochi seguito successivamente dal modulo computer.

 

Grazie ad esso si poteva trasformare questo videogioco in un computer, anche se dalle capacità limitatissime. Questo è naturalmente il cavallo di Troia con cui i computer hanno incominciato ad entrare nelle nostre case.
In Giappone, nel frattempo, Nintendo spopolava con il NES (Nintendo Entertainment System). Per questa console era disponibile Super Mario Bros, le avventure di un idraulico Italiano (!), uno dei videogiochi più venduti in assoluto (con più di 40 milioni di copie solo negli Stati Uniti).
Il concorrente diretto del NES era il Sega Master System.
 

In esposizione

Intellivision – 1980 (con modulo computer, intellivoice)
Intellivision 2 – 1983
Vectrex – 1982
Philips G7000 – 1978
Nintendo NES – 1983

 

Percorso mostra