In occasione del Salone del mobile 2012 di Milano, la rivista AD ha presentato  la mostra “La casa degli Italiani”.
Un percorso veramente fantastico per mostrare agli Italiani come vivevamo e l’evoluzione del design nelle nostre case.

Tutti gli home computer esposti, per mostrare quale è stato l’impatto anche nell’ambiente casalingo, fanno parte della mia collezione.
Dall’Atari 2600, passando poi per il Commodore 64 e lo ZX Spectrum, l’Apple II, gli Olivetti e l’Amiga  fino ad arrivare al Macintosh e gli Imac.
In totale 15 pezzi, esposti come mai dei computer sono stati mai messi! Tirati a lucido hanno fatto la loro bella figura assieme a ben più blasonati pezzi di design.

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Per questa mostra ho anche scritto l’introduzione alla sezione dedicata ai computer che riporto per completezza…

La rivoluzione informatica nelle nostre case è partita dai videogiochi.

Semplici ma dotati di un immenso fascino si collegavano ai televisori che fino a quel momento erano relegati in angolo del salotto.

Il mondo dei videogames aveva, con le sale giochi, attratto un enorme pubblico che non vedevano l’ora di poter ripetere quella esperienza comodamente a casa propria. (1977) L’aspetto delle prime “console” era studiato per integrarsi nell’arredamento del periodo senza però attirare troppo l’attenzione: inserti in finto legno e colori neutri le rendevano oggetti rassicuranti, non certo da fantascienza!

Le potenzialità erano infinite come la voglia di essere utilizzate, smontate, espanse e programmate da quei ragazzini che le vivevano come il gioco perfetto.

Furono ben presto affiancate e poi superate dai primi home computer (1982). Dotati di tastiera permisero di apprendere i primi rudimenti dell’informatica a milioni di persone e dettero avvio a quella rivoluzione che oggi ha cambiato il mondo.

Si collegavano sempre con il televisore di casa ma incominciarono ad influenzare la disposizione dell’arredamento: se all’inizio si usavano quasi sempre appoggiati al pavimento ben presto incominciarono a volere uno spazio dedicato.

Le periferiche, come i registratori a cassette, i floppy disk, le stampanti occupavano spazio e gli intrecci di cavi erano l’incubo per le mamme che si dedicavano alle pulizie!

Dal salotto di casa passarono direttamente alle camerette dei ragazzi e fu in questo periodo che i computer, da freddo strumento tecnico, entrando nel mondo del design, acquisirono forme nuove ed originali che ebbero inoltre un importante ruolo nel differenziare le offerte.

(1984) Il passaggio successivo separò definitivamente il televisore di casa dal computer: i monitor dedicati con la qualità e l’aumento della risoluzione fecero fare ai computer l’ennesimo balzo in avanti e diedero ai designer la possibilità di inventare forme nuove integrandoli e fondendoli nel computer stesso.